Programma

Eredità Civile e Militare Italiana

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AD BELLI PUGNAM EXERCITATIONES 
ARMIÇARE
EREDITÀ CIVILE E MILITARE ITALIANA (ECMI) 1300-1980

 

PREMESSA

Già dal 1300 l’istruzione al combattimento individuale (l’armiçare), era una peculiarità italiana, ricercata e insegnata pure agli stranieri. Purtroppo la disunità politica italiana, fece sì che si combatteva per imperatori, re, repubbliche ecc., ovunque fosse interesse farlo. Solo dopo l’unità d’Italia sotto la monarchia dei Savoia (1861), non si definirà più il servizio militare dell’italiano, o di italiani, ma l’intervento italiano.

Dalle spedizioni libertarie dei volontari garibaldini: in Francia contro il regno di Prussia (1870-1871), in Grecia contro l’impero Ottomano nel 1897 e 1912, poi ancora contro l’impero di Germania (1914-1915); o la legione in difesa delle repubbliche boere in Sudafrica contro gli inglesi (1899-1900). In Cina per la repressione della rivolta dei Boxer (1900-1901). In Libia contro l’impero Ottomano (1911-1912). La Grande Guerra 1915-1918, con la formazione del primo reparto speciale, gli Arditi dei reparti d’Assalto. Gli interventi con gli alleati contro i russi bolscevichi (1918-1919) e in Turchia (1918-1923). La guerra contro l’Etiopia (1935-1936), l’intervento nella guerra in Spagna (1936-1939) e la guerra del 1939 al 1945.

Per ignoranza storica, o volutamente fatto credere, è stato solo, in particolare nell’ultimo grande conflitto che per la mancanza di materiale bellico adeguato, ci ha reso inferiori, ma questo non ha mai impedito alle Forze Armate italiane di fare il loro dovere: battaglia dell’Amba Alagi in Etiopia (1941), campagna di Russia (1941), difesa del fortino di Giarabub in Libia (1941), battaglia nei pressi di El Alamein in Egitto (1942) ecc..

La risorsa fondamentale, era proprio il soldato che con il suo coraggio, determinazione e volontà di combattere ha sempre stupito. D’esempio le affermazioni di un ufficiale superiore inglese, preso prigioniero dai paracadutisti nei combattimenti del 27 ottobre 1942 nei pressi di El Alamein e condotto alla presenza del comandante del 187° reggimento “Folgore” disse: “Credevamo di doverci battere contro degli uomini, per quanto famosi, e ci siamo urtati a dei macigni. Ogni vostro soldato, signore, è un eroe”.

 

PREPARAZIONE FISICA E MENTALE

Molto importante nel sistema di combattimento individuale dell’Eredità Civile e Militare Italiana (ECMI) è il condizionamento fisico, inteso più come addestramento al combattimento che come allenamento fisico: nell’allenamento l’obiettivo è di dare sempre il massimo, mentre nell’addestramento si cerca di portare l’individuo a una determinata percentuale delle sue abilità e mantenerla costante, per questo la maggioranza degli individui sono compatibili per un addestramento, ma non per un allenamento, ne consegue che l’attività addestrativa è per tutti, mentre l’attività di allenamento fisico solo per alcuni e per determinate età.

L’attività addestrativa pone la sua attenzione sul condizionamento fisico generale, sull’esplosività del temperamento (indispensabile per la scherma), sulla forza (indispensabile nella lotta) e sulla resistenza.

Particolare importanza nel sistema sono gli esercizi di gestione dello spazio, adibiti per un movimento efficiente in ambiente urbano o rurale e al superamento di eventuali ostacoli naturali o artificiali.

L’attività addestrativa può essere svolta sia in ambienti chiusi o all’aperto e si svolge soprattutto a corpo libero o con l’ausilio di alcuni attrezzi.

Ovviamente anche il corpo più allenato è inutile senza una mente altrettanto allenata, la preparazione mentale è seguita dalla pratica della meditazione cristiana latina.

Questa forma di meditazione tradizionale racchiude un grande potere trasformativo che rafforza e migliora il nostro modo di comprendere, a mettere in evidenza le problematiche, a restare sereni nei pericoli e nelle paure, predispone al “buon combattimento” fisico e mentale, relazionandosi stabilmente alla realtà odierna.

Numerose ricerche scientifiche attestano che la meditazione è in grado di abbassare la pressione sanguigna, rafforzare e migliorare il nostro sistema immunitario. Più specificatamente alcuni studi hanno certificato che durante la meditazione, le nostre cellule aumentano la capacità di autoguarigione migliorando le nostre difese immunitarie.

Ma l’importanza della meditazione è che aiuta nella pratica del combattimento stesso, assistendo e definendo con precisione l’obiettivo, creando un collegamento tra pensiero e fine ultimo, poiché agire d’istinto implica il non pensare, quindi il meditare eliminando pensieri e preoccupazioni soccorre a restare spontaneamente concentrati.

Tale insegnamento viene impartito da istruttori qualificati appartenenti alla Commanderia di san Marco e san Teodoro, facente parte del Priorato di san Martino (ORDO MILITIAE CHRISTI TEMPLI HIEROSOLYMITANI).

 

SISTEMA DI COMBATTIMENTO INDIVIDUALE

Il sistema sull’arte del combattimento individuale con l’uso di armi bianche o da botta, dell’Eredità Civile e Militare Italiana (ECMI) dal 1300 al 1980, deriva da una ricerca, ancora condotta che si articola collateralmente tra studio di un’iconografia, documentazione, trattatistica/manualistica e interviste a veterani di guerra (1914-1945), o membri delle forze armate o di polizia, esperti continuatori di conoscenze passate.

Principalmente il sistema si sviluppa da contributi di precisi contesti storici: dall’armiçare dal 1300 al 1510, cioè quella formazione con le armi in uso, sia a cavallo che pedestre, del nobile o gentiluomo che voleva seguire il mestiere delle armi, cioè preparandosi per la guerra; dalla formazione dei cavalieri del Sacro Militare Ordine Gerosolimitano di Malta e di Santo Stefano; dai corpi franchi o legioni di volontari del governo provvisorio di Lombardia e le repubbliche Romana e di San marco 1848-1849; dai volontari con il generale Giuseppe Garibaldi e in seguito il “garibaldinismo” in America, Italia, Francia, Grecia e Sudafrica; dai guardacaccia e i campieri o guardie campestri dal 1840 al 1940.

Dall’ambito militare italiano per i secoli XIV-XVIII, ma soprattutto dalle interviste a veterani di guerra (1914-1945): dei reggimenti bersaglieri, dei reparti d’Assalto i famosi Arditi, della MVSN, delle divisioni paracadutisti “Folgore” e “Nembo”, del reggimento X° Arditi e infine della divisione Xª MAS.

La ricerca in generale ha permesso così di ripristinare un sistema e parrà inverosimile ma nell’ambito militare e nel volontariato combattente dal 1300 al 1980, vi è una continuità di metodo nell’istruzione sul combattimento individuale.

 

PROGRAMMA D’ISTRUZIONE

L’istruzione pratica viene sempre unita a una sua specifica conoscenza storica.

Prima sezione, al termine la nomina di Assaltante di 1° livello.

- Quattro metodi di pugnale (reparti speciali italiani 1917-1945: Arditi dei reparti d’Assalto, divisioni “Folgore”, “Nembo” e X MAS). Istruzione che si evolve in un unico insieme operativo.

- Metodo di bastone corto o flessibile e sfollagente (paracadutisti “Folgore” e “Nembo”, COM.SUB.IN. e forze di polizia 1942-1970).

- Metodo di laccio (COM.SUB.IN 1970).

Seconda sezione, al termine la nomina di Assaltante di 2° livello.

Metodo di bastone cm 1,20 circa, istruzione REI e polizia municipale, 1860-1899.

Metodo di bastone cm 90 circa, istruzione per ufficiali REI, RM e polizia municipale, 1890-1930.

Istruzione su alcune armi in dotazione alle truppe coloniali al servizio italiano. Maneggio del coltellaccio di produzione speciale italiana dato in dotazione ad alcuni reparti di ascari. Uso del billao dei dubat somali, poi di produzione italiana adottato dalla Polizia dell’Africa Italiana (PAI), ma anche a zaptié e ascari, 1936-1943.

Metodo sull’uso delle guradè e chotel abissine dotazione personale degli ascari.

Metodo integrato sull’uso di due armi adoperate insieme, in particolare pugnale con baionetta impugnata e uso dell’accetta, vanghetta o picozzino e strumenti particolari per la difesa personale (1915-1980).

Terza sezione, al termine nomina d’Istruttore.

Metodo di scherma di baionetta inastata sul fucile, esercito dei diversi stati italiani (1815-1945).

Metodo di daga (secoli XV-XVII).

Metodo di coltello la saracca e la roncola (dei campieri o guardie campestri 1840-1920).

Metodo di spada corta, coltellaccio-storta-pistolese-cangiarro, sciabola corta (secoli XIV-XIX).

*Per ottenere quest’ultima nomina, dopo una comprovata esperienza di divulgazione, si deve sostenere un esame che dimostri le abilità acquisite e la capacità d’insegnamento. Inoltre presentare una ricerca o collaborare, per la pubblicazione di un’opera storico tecnica sull’eredità civile e militare italiana.

L’istruzione, senza nessun stravolgimento storico nell’insegnamento dei metodi e armi usate, si è stabilita per una funzionalità moderna in quanto sistema ancora attuale per diversi contesti operativi e di specialità nelle FF AA e F P. La scelta segue un interesse storico istituzionale per una divulgazione specifica in certi ambiti. Divisa nel suo insegnamento in uno studio per interessati, dove possono conoscerla e continuarne la ricerca e in un impegno istituzionale, dove parte di tale sistema che appartiene alla secolare cultura italiana, può contribuire a una migliore formazione nel combattimento individuale o nella difesa personale alle forze armate e di polizia.

L’insegnamento segue determinate modalità.

- La teoria-pratica, cioè l’apprendimento delle guardie, colpi e azioni di ogni metodo.

Apprese le guardie e i colpi, si deve eseguire per verificarne la corretta impostazione, unita a una certa eleganza interpretativa, una sequenza che le riunisce insieme in una continuità di movimento.

L’apprendimento invece delle azioni basilari avviene sempre in coppia, mantenendo la funzionalità di un combattimento, apprendendo le tre regole fondamentali: modo, tempo e misura.

Osservando sempre che l’esercizio deve essere eseguito con rapidità, abilità e una certa eleganza formale che contraddistingue la scherma italiana.

Promosso, ma non obbligatorio, è la preparazione di un combattimento prestabilito che unisce conoscenza del metodo di combattimento, insieme a un’interpretazione scenica. Questi combattimenti sono utilizzati nelle dimostrazioni o conferenze spettacolo di vario tema storico, con abbigliamento e armamento appropriato e spesso accompagnati da musiche.

- La competizione che avviene con regole stabilite e protezioni atte a mantenere l’incolumità del partecipante. È un combattimento dove si denota abilità, resistenza, eleganza e strategia combattiva.

- L’istruzione superiore, questa avviene quando gli allievi raggiungono una pari abilità, allora bisogna apprendere le azioni ingannevoli, specifiche della scherma italiana, ma di difficile esecuzione se non costantemente allenate.

Di base le azioni e i movimenti dei metodi del sistema sono simili, infatti un sistema di combattimento deve avere sempre una linea comune nei suoi metodi, diversamente sarebbe difficile sia metalmente che fisicamente ricordarli precisamente nell’eseguirli, certe differenze sono solo date dall’uso delle diverse armi adoperate.

Inoltre come arte schermistica si usano specifiche armi: spada corta, pugnale, bastone corto ecc. pregevoli manufatti artigianali che uniscono funzionalità nel combattimento a una certa bellezza formale.

Il semplice bastone corto per l’uso nel combattimento, segue un processo di raccolta naturale per mantenere intatte le proprietà di resistenza del legno e lo stesso avviene nella sua lavorazione per ottenerne un’arma.

Invece la fattura di una spada corta, pugnale, daga ecc. richiede conoscenza dei metalli, come esperienza nella forgiatura per dare forma e resistenza alla lama. Studio per la creazione ideale di una guardia a protezione della mano che impugna l’arma. Capacità di assemblaggio di tutte le sue componenti per il montaggio o smontaggio dell’arma. Ma nell’insieme è la realizzazione di un prodotto che nell’utilizzo dei materiali e loro lavorazione, diviene spesso un manufatto artistico.

Il sistema per una continuità con il passato viene posto sotto una frase latina: Ad belli pugnam exercitationes (esercitazioni per il combattimento nella guerra), le origini e un termine dell’italiano medievale del secolo XIV: Armiçare (l’armeggiare), l’inizio dell’età moderna in Italia e l’arte per formarsi al mestiere delle armi. Questo perché l’apporto storico stabilito come metodo, non determina l’antico ma il provato, una valenza di pratica determinata dal corso dei secoli e perciò perfettamente attuale e futura. I metodi del sistema partono dall’evo moderno della storia d’Italia, ma sono formati in prevalenza dagli apprendimenti avuti con veterani di guerra (1914-1945), o continuatori delle loro conoscenze (1945-1980).

 

ORGANIZZAZIONE ECMI (& ISTRIDTRAINING)

 

Direzione.

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Coordinamento organizzativo.

Istr. Mirco Ulandi (AL).

 

Coordinamento OPES ITALIA.

Istr. Angelo Cutaia (AG).

 

Comitato decisionale istruttori.

Istr. Michele Farinetti (SV); istr. Sandro Martinelli (VE); istr. Gian Paolo Panelli (TO); istr. Aldo Triani (PR); istr. Ivan Fornari (MC).

 

Istruttori.

Istr. Andrea Severi (RN); istr. Pierpaolo Anelli (RN); istr. Filippo Arcangeli (BO); istr. Giulio Antonio Tentardini (MI); istr. Rodolfo Sassoli (MU); istr. Giovanni Tarallo (TA); istr. Rocco Laguardia (TA); istr. Raffaele Aru (GE); istr. Alberto Siclari (PC); istr. Simone Campi (RM); istr. Pierpaolo Milani (FE); istr. Nakya Carrani (PI); istr. Lucio Coloni (TS); istr. Yvan Nocent (UD); istr. Nicola Meldoli (RA); istr. Fabrizio Ponzi (FI); istr. Luca Leccese (TO); istr. Valerio Di Zenzo (RM); istr. Andrea Galeotti (ES); istr. Walter Priori Friggi (GB); istr. Gabriele Guidi (PI); istr. Rodolfo Magno (CH); istr. Antonio Pacco (PV); istr. Guido Colombo (MI); istr. Daniele Filipponi (TR); istr. Giancarlo Simonetti (FE); istr. David D’Amico (PR); istr. Archimede Tentindo (RM); istr. Andrea Capriotti (AP).

 

Assaltante 2° livello.

………

Assaltante 1° livello.

Ass. Tiziano Guerrini (RE); ass. Elena Gigante (RE); ass. Federico Fieni (RE); ass. Cesare Guerrini (MO); ass. Luca Allegretti (MN); ass. Luca Miselli (BO); ass. Daniele Pelagatti (MO).

Collaboratori

Istr. Giordano Magini (RM); istr. Enrico Giannetta (BI); istr. Gianluca Sciorilli (VB); istr. Cristian Placucci (RE); istr. Ovidio Di Gianfilippo (AQ); istr. Francesco Vincenti (PG); istr. Pierluigi De Rose (RM); istr. Alberto Franchi (PO); istr. Simone Bongini (FI); Vadim Gimazetdinov (RU); istr. Giancarlo Novati (NA); istr. Giampietro Mautone (VT); istr. Valter Bravin (PN); istr. Nicola Bravin (PN); Mario Alessandro Fava (BR); istr. Mauro D’Alessandro (RM); Gian Nicola Maestro (ES); istr. Domenico Prosapio (SA); istr. Martino Melina (CZ); istr. Biagio Maurizio Zuppa (IM); istr. Fabio Venditti (AQ); istr. Cláudio Fabian Gonda Contreras (ARG); Mirco Romito (PT); Salvatore Lana Delli Santi (BR); Massimo Cavalieri (CH); istr. Filippo Marchini (UH); Zoran Miloševic (RS-HR-ME-BA-MK).

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